La proprietà non è più un furto

"...Specchio di una crisi, cheInveste non pochi intellettuali attivi nel cinema, per lacrescente difficoltà di connettere l'impegno morale e civile, la tensione della ricerca, e la giusta aspirazione acomunicare col più vasto numero di persone, il film desta a ogni modo un interesse non banale, anche se lostile di Petri, giunto in fasedi maturazione con Indagine e La classe operaia, par quiscadere in maniera. I personaggi principali sono dlsegnati di getto, con bravura, masoffrono d'una certa fissità:così il Macellaio, interpretatoda un pur sempre efficaceUgo Tognazzi, come Total, cherivela del resto alle grandiplatee il singolare talento di Flavio Bucci, un giovane attore già fattosi positivamenteapprezzare sulle scene; l'eccellente Mario Scaccia, l'autorevole e immancabile SalvoRandone (qui servito menobene del solito dal testo. chePetri ha scritto con Ugo Pirro), Luigi Proietti in una rapida ma pungente apparizione, Daria Nicolodi (abbastanza appropriata), Orazio Orlando completano il quadro."