Teatro - interprete

Il desiderio preso per la coda

DETTAGLIO

Anno: 1966
Titolo: Il desiderio preso per la coda
Ruolo: Piedone
Data di debutto: 19/12/1966
Teatro del debutto: Teatro Valle
Città del debutto: Roma

CAST ARTISTICO

Gigi Proietti, Maurizio Gueli, Paila Pavese, Lilj Tirinnanzi, Giuseppe Pisegna, Manuela Kustermann, Angelo Zito, Francesca Fabbi, Barbara Valmorin

CAST TECNICO

Autore: Pablo Picasso

Regia: Antonio Calenda

Scene: Franco Nonnis

Musiche: Anna Wynn

Coreografie: Gabriella Mulachè

CURIOSITÀ

“Prendemmo quindi parte a una serata in onore di Picasso e Apollinaire cimentandoci in un testo del primo, “Il desiderio preso per la coda”. Era uno spettacolo a quadri del 1941 in cui Picasso criticava le storture prodotte dai comportamenti dell’uomo, dal suo innato egoismo. Era stato scritto nel pieno della Prima guerra mondiale, quindi la causa scatenante era soprattutto il divario economico che il conflitto aveva drammaticamente accentuato. 

La fame e l’ossessione per il cibo (quello che c’era e quello che non c’era) erano al centro di tutto. Recitavamo cose come: «Tutto sommato niente è più buono dello spezzatino

di montone, ma io preferisco il gulasch, e ancora

più lo stracotto fatto in un giorno di felicità e di neve, per le cure gelose e meticolose della mia cuoca schiava slava moresca albuminurica serva e padrona, parte inseparabile dell’architettura della mia cucina». Può sembrare

un testo destinato a nascere e morire nell’ambito

del giro ristretto del teatro sperimentale, eppure quelle sonorità, quelle impennate linguistiche stimolavano in me qualcosa che sarebbe emerso solo qualche anno dopo, assumendo la forma di un teatro tutt’altro che intellettualistico e «per pochi».”

Da Gigi Proietti “Tutto sommato qualcosa mi ricordo”, Rizzoli 2013

CRITICA

“…Strepitoso protagonista Gigi Proietti - del quale si riscontra, da uno spettacolo all’altro, la progrediente maturazione - ed efficacissimi tutti da Paila Pavese a Maurizio Gueli…”

Aggeo Savioli, “L’Unità”, 20/12/1966


“Per scuotere in qualche modo la tetraggine del suo repertorio ufficiale, Il Teatro Stabile della Città di Roma ha voluto “dare una mano” alla “Compagnia del Centouno”, installatasi in un teatrino di fortuna del quartiere Mazzini e composto di giovani intelligenti, coraggiosi, preparati, ma soprattutto bravi…Gigi Proietti (Piedone) ha fatto sfoggio di un virtuosismo di gusto, moderno, in un’inesauribile girandola di brio.”

Vincenzo Talarico, “Momento Sera”, 20/12/1966


“… i personaggi della commedia tradiscono ad ogni istante il loro desiderio di ritornare uomini, di vivere come un tempo nella gentilezza.

E proprio questo mi sembra sia riuscito a sottolineare con particolare efficacia il regista Antonio Calenda, il quale per la parte di Piedone ha avuto la fortuna d’incontrare un clown straordinario: Gigi Proietti. Trascinati dalla sua foga cordiale e astratta, infatti gli altri attori sono riusciti a inserirsi nel disegno intellettualistico del lavoro, con momenti di sorprendente bravura.”

Vice, “Il Giornale D’Italia” 20/12/1966