Teatro - interprete

Operetta

DETTAGLIO

Anno: 1969
Titolo: Operetta
Ruolo: Agenore
Data di debutto: 17/11/1969
Teatro del debutto: Teatro Comunale
Città del debutto: L'Aquila

CAST ARTISTICO

Armando Bandini, Virgilio Zernitz, Piera Degli Esposti, Luigi Proietti, Oreste Rizzini, Nike Arrighi, Franco Santelli, Viviana Toniolo, Carlo Valli, Leo Pantaleo, Ivan Cecchini, Vittorio Stagni, Giancarlo Ciccone, Luciana Negrini, Italo Dall'Orto, Adalberto Rossetti, Gianni DE Lellis, Franco Santelli, Mirella Lancione, Enrico Papa, Gianni Elsner, Roberto Castri, Domenico Dell'Aera, Irma Mastropierro, Valentina Marazzi, Guido Antonino

CAST TECNICO

Autore: Witold Gombrowicz

Regia: Antonio Calenda

Musiche: Fiorenzo Carpi e Luigi Proietti

Versione italiana: Jole e Gian Renzo Morteo, Antonio Calenda

Scene e Costumi: Franco Nonnis

CRITICA

“…Gli attori, nell’insieme, si impegnano, con esito passabile o buono; citiamo tra i più in evidenza, Luigi Proietti, che nelle parti cantate è anche quello meglio sostenuto vocalmente.”

Aggeo Savioli “L’Unità” 20/11/1969

“…Tra gli interpreti, Gigi Proietti e Oreste Rizzini, rispettivamente Agenore e Firulet, hanno retto la parte con disinvoltura e provata bravura, pur nell’inconsueto ruolo di attori-cantanti-mimi.”

Dario D’Alessandro “Il Dramma” gennaio 1970

“…Detto questo, si deve tuttavia riconoscere che lo Stabile dell’Aquila, organismo il quale ha già dato validissime prove di capacità organizzativa, ha con Operetta fornito uno spettacolo eccellente, grazie anche alla piena dedizione di circa trenta interpreti fra i quali si distinguono Luigi Proietti, attore che ha ormai una fisionomia sua propria…”

Raul Radice “Il Corriere della Sera” 09/01/1970


“…Gli attori parlano e cantano proprio come nell’operetta, le musiche di Fiorenzo Carpi e Luigi Proietti sono spiritose, e nel primo atto - nel quale il regista, Antonio Calenda, accentua la parodia del vecchio genere teatrale sino a farla diventare dine a se stessa - il divertimento è innegabile, anche per l’impegno di Luigi Proietti (il conte Agenore), Oreste Rizzini (il barone Firulet) e Nike Arrighi (Albertina) che, come si fa nella rivista, ma con un certo stile, si prodigano in buffoneschi gorgheggi e in comiche mossette.”

Mosca, “Il Corriere d’informazione” 8-9/01/1970


“Luigi Proietti che petrolineggia con garbo è un eccellente Agenore…”

Alberto Blandi “La Stampa” 29/01/1970


“Fatte doverose riserve sulla scena, che richiama certi interni di grill d’autostrada, va detto che la complessa macchina allestita dallo Stabile dell’Aquila ha funzionato in modo lodevole. Le musiche, di Fiorenzo Carpi e di Luigi Proietti, sono passabili, nel loro intento parodistico: e non è poco, se si considerano i guai in cui si sarebbe potuti incorrere, volendo strafare. Lo stesso Proietti, che impersona Agenore, canta in modo accettabile (oltre a suonare il flauto) e supera con disinvoltura una prova non facile.”

Giorgio Zampa “Il Dramma” febbraio 1970