Teatro - regie
Cose di casa
DETTAGLIO
Anno: 1992Titolo: Cose di casa
Data di debutto: 15/12/1992
Teatro del debutto: Teatro Manzoni
Città del debutto: Roma
CAST ARTISTICO
Lello Arzilli, Sandra Collodel, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Valter LupoCAST TECNICO
Autore: Paola Tiziana Cruciani
Regia: Gigi Proietti
Scene: Francesco Priori
Costumi: Luciano Capozzi
Musiche: Angelo Baroncini
Disegno luci: Franco Ferrari
Assistente alla regia: Paolo Fosso
CRITICA
"Nella portineria di uno stabile di Via Merulana. Sono gli anni Settanta, Lucio Battisti impazza, furoreggiano i jeans con la cinta bassa, gli zatteroni, i capelli ricci freschi di permanente. Franca e Marco sono i figli del portiere: bruttini tutti e due, ma genuini e ruspanti, litigano, fanno pace, mangiano, canticchiano. Marina invece è la figlia dell'amministratore del palazzo: è bella e intraprendente, ha deciso che da grande farà la stilista (e ci riesce), ma anche lei è genuina e ruspante, è affezionata a Franca e Marco e vive più nel bugigattolo del portiere che a casa sua. «Cose di casa» non vuole raccontare una storia, anche se lo spettacolo inizia proprio con il personaggio di Marina, vent'anni dopo, che racconta la giovinezza trascorsa nella guardiola di via Merulana. Vuole piuttosto fotografare frammenti di vita di un decennio importante per i quarantenni di oggi. E Paola Tiziana Cruciani lo fa a modo suo, con la leggerezza e l'ironia di tratti che non pretendono di descrivere i drammi fondamentali dell'esistenza, ma che è capace di far intuire le piccole irrisolte tragedie quotidiane.
Quelle che non riescono nemmeno a smuovere la compassione del prossimo, perché sono talmente ridicole da suscitare solo il riso. E a casa del portiere Gino, vedovo, anziano e pieno di acciacchi, di tragedie ridicole se ne consumano parecchi. Quella di Franca, per esempio, (interpretata dalla stessa Cruciani) zitella trentenne con qualche chilo di troppo, inutilmente innamorata, non corrisposta, dal classico immancabile «mascalzone» sposato, che non lascerà mai la quiete domestica per lei. Oppure quella di Marco (Rodolfo Laganà), eterno ragazzone pigro e ciabattone, sempre in canottiera e pantaloni del pigiama, anche lui inutilmente innamorato non corrisposto di Marina (Sandra Collodel), troppo impegnata nel costruire il suo avvenire. O anche quella di Pasquale (Valter lupo), personaggio che si aggiunge al quadretto casalingo in un secondo momento: la sua tragedia di uomo ridicolo si declina in linguaggio sindacal- sinistrese da vecchio militante del PCI, tra sogno di gloria e sconfitte annunciate. Tutta l'azione è compressa in una stanza, eppure i sentimenti si dilatano aldilà delle tipologie dei protagonisti della vicenda, diventando simboli significativi della mentalità del periodo. La sottigliezza di penna della Cruciani, che non si prefigge di lanciare improbabili messaggi o snocciolare moralette precotte, viene rispettata alla lettera dalla regia di Gigi Proietti. Nulla viene forzato, nulla viene spinto fino a diventare esemplare, nulla viene sottolineato per compiacere il pubblico. L'ironia dei personaggi, che pure strappano non poche risate e applausi, non trascende mai nel macchiettismo. Figurine vivaci in un presepio in portineria, Franca, Marco, Marina e Pasquale sanno essere veri nella loro poetica e patetica irrealtà."
Emilia Costantini, 30/12/1992 Il Corriere della Sera