Teatro - regie
La Capannina
Foto di Tommaso Le Pera
DETTAGLIO
Anno: 1996Titolo: La Capannina
Data di debutto: 09/04/1996
Teatro del debutto: Teatro Vittoria
Città del debutto: Roma
CAST ARTISTICO
Nini Salerno, Sandra Collodel, Corrado Tedeschi, Jonis BascirCAST TECNICO
Autore: Andrè Roussin
Regia: Gigi Proietti
Scene e Costumi: Alida Cappellini & Giovanni Licheri
Disegno luci: Mimmo Lerro
Traduzione e adattamento: Roberto Salerno e Sandra Collodel
Regista assistente: Loredana Scaramella
CRITICA
"Gigi Proietti ha inaugurato La Stanza dei Giochi, nuova compagnia da lui promossa e diretta, tirando a lucido un pezzo brillante, La capannina ovvero ' La petite hutte' di André Roussin, commedia di culto nella Parigi dell' ultimo dopoguerra, paradosso sulla trasparenza d' un triangolo borghese su un' isola tropicale dove il terzetto è scampato a un naufragio. Il problema canonico è quello dell' adulterio, e qui si sperimenta se giovi o no essere consapevoli delle corna, aderendo alla spartizione delle intimità elargite dalla signora insaziabile. Lo stimolo a un permissivismo alla luce del sole è da ascriversi all' inedia del luogo esotico, poco favorevole alle tresche che pullulano in un trantran cittadino. Ed ecco il punto: l' artificio dello sfondo ha fatto presa sulla fantasia di Proietti, neutralizzando in parte gli anacronismi della pièce, tenendo a distanza qualunque levigatezza di marca francese che trapelasse anche in abiti da sera ridotti a brandelli (la nave è affondata mentre a bordo era in corso un gala), inducendo piuttosto il regista e propiziatore dello spettacolo a fare appello, oggi, ai modelli delle sit-com a tinte forti. Un Roussin favoleggiato così ha la cordialità di un Campanile, o di un De Benedetti. Ecco allora, pressoché alla pari con la terna colludente di Nini Salerno (il marito), Sandra Collodel (la moglie) e Corrado Tedeschi (amante di lei nonché amico di lui), che la scenografia rigogliosa de La capannina edizione 50-anni-dopo assurge a coprotagonista, meritandosi applausi per i banani da music-hall del Pacifico, tutto un selvaggiume jacovittiano cui ha saputo far ricorso Giovanni Lichieri in tandem con Alida Cappellini anche per firmare i costumi. E fa del suo meglio, Proietti, per insaporire con beffarde musiche hawaiane la vicenda, adoperandosi per rendere giuggioloni il consorte Filippo e l' amante Vinicio che concordano turni settimanali nell' espletare le incombenze di partners della non casta Susanna, la quale, a sua volta, è bene che calchi la mano sullo stereotipo avventuroso d' una bellezza al bagno, con timbri nasali da doppiaggio d' una diva. C' è in effetti da chiedersi, però, se la scelta sorniona di Proietti, e se il contributo gioviale e fumettistico dei tre personaggi-attori, non meritassero un banco di prova più impegnativo, o più comico. Si adduce che questa commedia rompe il "torpore della contemporaneità", ma poi si fanno i conti con l' esile trama di tre borghesi in abiti di fortuna che dibattono sulle regole del gioco d' una coppia aperta, col marito che fatalmente si distrae e ci prende gusto e con l' amante che cade nella trappola dell' integrazione, dove una discreta scossa (anche di ridicolaggine) è data dal terzo incomodo extracomunitario che suggerisce al fiuto di Proietti un finale diverso, senza più nave risolutiva in soccorso ma col tormentone di un assedio multi-erotico. Sandra Collodel è una dotata femmina che sogna magari Tarzan e Corto Maltese e concilia Roussin con una commedia quasi all' italiana, con gag da passerella. Nini Salerno riversa nel marito la spiritosaggine d' un banchiere smutandato. Corrado Tedeschi è l' incarnazione del viveur contemplativo ed è il provocatore che va per primo nel pallone quando la tresca finisce omologata. L' intruso di colore che deve bofonchiare ' zì, badrona' è Jonis Bascir. Sorrisi da album. Al Teatro Vittoria di Roma"
Rodolfo Di Giammarco 14/04/1996