Televisione - sceneggiati & fiction

Avvocato Porta - Le nuove storie

DETTAGLIO

Anno: 2000
Titolo: Avvocato Porta - Le nuove storie
Ruolo: Antonio Porta
In onda dal: 07/01/2000

CAST ARTISTICO

Gigi Proietti, Maria Grazia Cucinotta, Fiorenzo Fiorentini, Luisa De Santis, Nicola Pistoia, Carlo Cartier, Anna Campori, Marzia Scipioni, Bruno Bilotta, Francesco Acquaroli, Sandra Collodel

CAST TECNICO

Regia: Franco Giraldi

Soggetto: Laura Toscano, Franco Marotta

Sceneggiatura: Laura Toscano, Franco Marotta

Musiche: Maurizio Abeni

CRITICA
"Nelle nuove avventure dell'«Avvocato Porta» (Canale 5, martedì e giovedì, ore 21) si ripete un piccolo «miracolo della forma» ormai inconsueto nell'attuale programmazione: recitazione e regia si scontrano su un terreno di felicità linguistica coinvolgendo in profondità ogni specie di spettatore. Da una parte l'esuberante «cialtroneria» di Gigi Proietti, così vivida e pulsante, dall'altra l'incomparabile lucidità scritturale di Franco Giraldi. Proietti offre al regista un calore mediterraneo, una forza espressiva debordante, Giraldi contraccambia con rigore mitteleuropeo. In mezzo la perfetta macchina narrativa di Laura Toscano e Franco Marotta. Le storie diventano così un felice pretesto di ingannevole trasparenza: poco importa che la scombinata vita dell'avvocato lo costringa a perdere la moglie e a ritrovare una ragazza madre (Maria Grazia Cucinotta) con figlia. Poco importa che la fedele domestica Renata (Luisa De Santis) si innamori di un tipo per nulla raccomandabile e si cacci nei guai tanto da essere accusata di omicidio. E infine che l'avvocato condivida la cosa con il signor Costanzo (Fiorenzo Fiorentini). Queste vicende trasformano la confusione della vita in amabile pièce e l'angoscia del tempo in spunto comico. Dietro la caciara, i sentimenti facili, il sovrappiù di umanità o il gusto della recitazione (speriamo che la Cucinotta abbia fatto tesoro; speriamo...), un percorso critico di una qualche durezza: i prìncipi del foro romano legati a loschi intrighi, i risvolti amari della cronaca giudiziaria, i racconti di solitudini. A differenza della vita, la fiction prevede però il lieto fine."

Aldo Grasso, 22/01/2000 Il Corriere della Sera