Televisione - sceneggiati & fiction

L'Avvocato Porta

DETTAGLIO

Anno: 1997
Titolo: L'Avvocato Porta
Ruolo: Antonio Porta
In onda dal: 24/11/1997

CAST ARTISTICO

Gigi Proietti, Ornella Muti, Fiorenzo Fiorentini, Luisa De Santis, Ninetto Davoli, Enzo Avolio, Nicola Pistoia, Anna Campori, Carlo Cartier, Laura Di Mariano, Karin Proia, Edoardo Leo

CAST TECNICO

Regia: Franco Giraldi

Sceneggiatura: Laura Toscano, Franco Marotta

Direttore della fotografia: Luigi Kuveiller

Costumi: Marina Maruccia

Musiche: Maurizio Abeni, Claudio Mattone

CRITICA
"Il successo dei programmi tv è spesso un mistero insondabile condizionato da troppe variabili, ma la qualità no. La qualità è un teorema fondato sul desiderio del meglio. Perciò se una serie («Avvocato Porta», Canale 5, domenica , ore 20:35) può contare su due ottimi sceneggiatori (Laura Toscano e Franco Marotta), su ottimi interpreti (Gigi Proietti e Ornella Muti), su un ottimo regista (Franco Giraldi) il successo è certa di ottenerlo. Anche se negli ascolti è stata battuta dalla fiction rivale con Dapporto («Mio padre è innocente», Rai Uno) che ha avuto circa 900 mila spettatori in più. La storia è quella di un avvocato, Antoio Porta, che tira a campare tra grandi casini esistenziali e piccoli imbrogli professionali. Un uomo di disordine iscritto per fatalità all'Ordine forense. Separato dalla moglie (Ornella Muti), che di mestiere fa, pure lei, l'avvocato in carriera e la moglie di rappresentanza, padre di una figlia problematica, cultore di jazz (come l'altro grande avvocato di Asti), frequentatore sfortunato delle sale corsa, Antonio Porta si trova coinvolto in un processo più grande di lui: una prostituta viene trovata morta e attorno all'incidente -delitto si dipanano fatti dai risvolti amari e sorprendenti. Giocando all'avvocato delle cause perse (degli amori persi, dei soldi persi) Gigi Proietti dà il meglio di sé: gigione ma contenuto, protagonista assoluto della scena, capace di passare dal cabaret all'interpretazione più drammatica. Nei panni diel maresciallo Rocca non era così smagliante, così disposto alla sapiente guitteria come all'impareggiabile tocco teatrale. Tanto da costringere la Muti ad assecondarlo, a lasciarsi andare pur di tenergli testa. Così, il cast di sostegno - da Fiorentini a Davoli, a Collodel - partecipa al clima leggiadro ma non superficiale della storia.
La sceneggiatura di Toscano - Marotta garantisce sempre un impianto narrativo di tutto rispetto, dove il giallo si mescola alle baruffe amorose, aggiungendovi questa volta nervature di ironia e profili bizzarri, come quello dell'imbalsamatore feticista. Il regista Franco Giraldi, finalmente liberatosi dal demone della letterarietà che alcune volte ha soffocato il suo talento, dirige con mano dicura e leggera le quattro puntate della storia cercando di ricondurre ogni volta suoni della commedia garbata i non pochi «sbandamenti» recitativi previsti dal copione. Molto affascinante la fotografia di Luigi Kuveiller giocata su registri caldi e morbidi."
Aldo Grasso, Corriere della Sera,  25/11/1997