Televisione - sceneggiati & fiction

La scoperta dell'America

DETTAGLIO

Anno: 1971
Titolo: La scoperta dell'America
Ruolo: Narratore
In onda dal: 01/01/1971

CAST ARTISTICO

Luigi Proietti, Pippo Franco, Giovanni Nuvoletti, Ria De Simone, Roberto Della Casa, Antonio Russello, Claudio De Angelis, Vera Drudi, Luigi Leoni, Nicandro Giancola, Guglielmo Rotolo, Amerigo Santarelli, Loredana Solfizi

CAST TECNICO

Regia: Sergio Giordani

Sceneggiatura: Sergio Giordani

Scene e Costumi: Bonizza

Musiche: Ennio Morricone

Burattini: Otello Sarzi

CRITICA
"E' davvero raro che capiti sul videouno spettacolo divertente: diciamo pure che, a memoria dicritico almeno, negli ultimianni gli spettacoli televisividavvero divertenti sono staticosì pochi da poterli contaresulle dita di una sola mano.E, dunque, viene voglia di innalzare un piccolo monumento (a mezzo busto, magari, come quelli del Pincio) a Sergio Giordani, che con il suosingolare film, «La scopertadell'America », ci ha offertouna serata da godere, finalmente.Il merito, per essere onesti, è stato di Giordani solo inparte. Un particolare omaggio, infatti, va reso a CesarePascarella, i cui versi romaneschi conservano ancora intatta tutta la loro sapida erobusta carica di ironia. Carica che Luigi Proietti ha saputo rendere con gusto e immediatezza, instaurando colpubblico un colloquio ammiccante e, insieme, drammaticamente teso. E, infine, ha fattola sua parte anche Otello Sarzi, con i suoi splendidi burattini che hanno popolato il video con la loro presenza spesso umana quanto quella degli attori.Ma a Giordani, sceneggiatore e regista, va dato comunque quel che gli compete. Peraver avuto l'idea, innanzi tutto, e per aver messo insiemePascarella, Sarzi, Proietti, lacostumista Bonizza ed EnnioMorricone, in un telefilm cheha portato sul video lo spirito di una Roma popolare cheormai va scomparendo. Laqualità maggiore dello spettacolo, secondo noi, stava proprio qui: nella folta girandola di « trovate » che sostenevano il testo di Pascarella dall'interno, calandolo senza difficoltà nelle strade e nellepiazze e sulle spiagge di Roma, e «rilanciandolo» continuamente ora in forma di favola animata ora in forma diracconto da cantastorie. C'èda credere che l'operazioneabbia divertito innanzi luttoquelli che vi partecipavano, eforse per questo tutti gli attori hanno finito per dare ottima prova, con una naturalezza e una misura che alcuni di loro avevano perdutonella frequenza con i solitispettacoli televisivi (pensiamo, in particolare, a PippoFranco, che ha ritrovato finalmente l'estro delle sue primissime apparizioni sul videoe forse lo ha superato).Purtroppo, però, il telefilmnon è riuscito a varcare questa dimensione, nonostante laricchezza dei suoi spunti, e il tentativo di coinvolgere nelracconto il pubblico delle strade o della spiaggia è, in granparte, fallito. Il fatto è cheGiordani, dopo aver avutol'intuizione iniziale del parallelo tra la scoperta dell'America e lo sbarco sulla Luna.non ha saputo o voluto continuare nel tentativo di riportare i versi di Pascarella allacronaca contemporanea, comepure sarebbe stato largamente possibile. Così, il telefilm èrimasto chiuso in sé, e quando ha tentato la via delle allusioni « colte » (come nellascena del principe) ha perduto mordente. Anche l'ironicofinale felliniano (destinato probabilmente a dissacrare unennesimo «.genio italico») è risultato un po' ermetico eun po' gratuito, proprio perché Giordani non aveva adoperato il poema di Pascarellaper giungere a una « riscoperta » dell'America. Ma, nonostante questi limiti, abbiamoavuto, una volta tanto, unospettacolo televisivo nutritodi idee, anziché della solitasegatura".
G.C. 02/07/1971 L'Unità