Televisione - sceneggiati & fiction
Villa Arzilla
DETTAGLIO
Anno: 1990Titolo: Villa Arzilla
Ruolo: giardiniere
In onda dal: 21/12/1990
CAST ARTISTICO
Caterina Boratto, Ernesto Calindri, Fiorenzo Fiorentini, Carlo Molfese, Giustino Durano, Marisa Merlini, Mirella Falco, Valeria Sabel, Mariangela Sardo, Anna Caravaggio, Stefania Felicioli, Elio Crovetto, Yvonne Sciò, Paola Giannetti, Giorgio Tirabassi, Gigi ProiettiCAST TECNICO
Regia: Gigi Proietti
Soggetto: Gigi Proietti
Sceneggiatura: Mario Castellacci, Piero Castellacci
Direttore della fotografia: Beppe Pavese
Scene e Costumi: Alida Cappellini & Giovanni Licheri
Musiche: Piero Pintucci, Francesco Pintucci
CRITICA
"Splendido il set.bravi gli attori e in più un regista-autore che più simpaticonon potrebbe essre. Questo èquel che abbiano trovato allaRai di Torino, dove si producein queste settimane Villa Arzilla, serial comico-senile direttodal debuttante Gigi Proietti, unattore di cui sappiamo tutto,un autore che stiamo per scoprire. Villa Arzilla intatti è perbuona parte sua. Nel sensoche e sua l'idea, sua (con Mario e Piero Castellacci) la sceneggiatura, nonché suo il lavoro alla macchina da presa,pardon alla telecamera. E il lapsus ci è scappato non senzamotivo perché visitando appunto lo splendido set abbiamo visto un impianto più cinematografico che televisivo, ungrande e complesso teatro diposa, con ambienti diversi ericcamente arredati, addobbati. Illuminati. Una gioia per icollezionisti del modernariato:un ricco magazzino di piccolecose di pessimo gusto, un belrepertorio di vetrìnette e di cuscini col pizzo, vecchie radio elampadari con le frange.Ed è qui che vedremo la meravigliosa vecchiaia di CaterinaBoratto, la più bella nonna delmondo, che Proietti ha sceltoper Interpretare una ex attrice,eternamente diva, che nellacasa di riposo chiamata «VillaArzilla» continua a irradiare ilsuo rapinoso fascino. E poi cisono un Ernesto Calindri generale a riposo, un Giustino Durano ex motociclista suonato,una Marisa Merlini direttrice-seduttrice e tanti altri interpretidal gloriosi capelli bianchi.Tutti attori ancora giovanilmente sulla breccia e attoribrillanti!Per 26 puntate di mezz'oral'una impareremo ad apprezzare il loro tempismo della battuta, che, dice Proietti, non habisogno di montaggio. Si vedrà, invece, se il ritmo dellepuntate avrà bisogno delle risate finte. Proietti dice che lacosa è allo studio. Come si sale sit-com americane sono perennemente e ossessivamentescandite dalle risate registrate.A Proietti la definizione di situation comedy non dispiaceaffatto, mentre il direttore diRaidue Sodano preferisce definire Villa Arzilla una «telecommedia», cioè la continuazionedella preistoria Rai che prevedeva il teatro in diretta (al venerdì). E Sodano, si sa, è uomo di parola. Non per dire «uomo d'onore» alla maniera diBruto (che era un liberale, mapur sempre un parricida), maper dire che e un personaggio,un dirigente, un socialista, cheha la tentazione della parola,del discorso generale, fin quasidel comizio. Ed eccolo infatti,di generalizzazione in generalizzazione, teorizzare che VillaArzilla non sarà solo un buonprodotto di fiction televisiva,ma quasi la fine del mondo, ilritorno all'antico e forse anchela rivoluzione del palinsesto.Non un'americanata (noi italiani possiamo fare di megliotornando al nostro antico ceppo teatrale) ma una pensatache vuole, nello stesso tempo,tenere fede alla vocazione seriale della sede di Torino (decisa fin dai tempi del compianto capostruttura di Raiuno, PaoloValmarana) e dimostrare cosasa fare Raidue con la sua nuova direzione decisionista. Ecioè scoprire l'acqua tiepida,le forze intrne all'azienda raffreddate da anni di sfiduciatoabbandono e ora riscaldatedalla prospettiva professionaledi una partecipazione agli utiliartistici. E basta con gli egoismisindacal-corporativi: tutti insieme appassionatamente controla concorrenza commercialeche ha tanti più soIdi da spendere nella produzione, mentrela Rai è ormai costretta al risparmio e al lavoro interno all'azienda.Ma, tornando a Villa Arzilla,e alla sua meritevole intrapresa, oltre al lavoro di Proietti(che si e riservato qualche veloce blitz come attore solo nelruolo esterno di giardiniere) edegli interpreti citati, va ricordato il contributo di GiovanniLicheri e Alida Cappellini perscene, arredamenti e costumi.E inoltre la pnrtecipazione dell'assurdo e geniale speaker delTg, Salvatore Marino, nel ruolodi Gazebo, mantechino tuttofare. Presenza inedita ma nonimpensabile, in quanto l'attore, prima di essere personaggio arboriano, era stato promettente allievo della scuola diGigi Proietti e in futuro minaccia di diventare una stella fissanel chiuso planetario del nostritormentoni televisivi."
Maria Novella Oppo, 25/06/1990 L'Unità